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Il CelloBass rappresenta il frutto di una lunga ricerca e sperimentazione che ha occupato gran parte della mia vita musicale. Inizialmente partito dall’universo del contrabbasso e esplorando varie accordature aperte, mi sono poi avvicinato al violoncello, accordato per quinte.

Sperimentando con questo strumento, ho sentito l’esigenza di avere il registro grave del contrabbasso, il che mi ha portato a suonare un violoncello elettrico a 5 corde della NS Design, con una corda più grave (un Fa basso, appena un semitono sopra al Mi del contrabbasso). Questa soluzione si è dimostrata estremamente efficace sia per progetti solisti che per collaborazioni in ensemble, ed il mio violoncello elettrico mi ha accompagnato per un periodo musicalmente molto bello e fertile.

Approfondendo ulteriormente il mio studio e la sperimentazione, ho avvertito sempre più la necessità di esplorare situazioni cordali e voicing che mi consentissero di coprire un vasto range, quasi pianistico, consuoni gravi per la sezione bassa e acuti per gli accordi e le melodie. Quasi per caso (e per gioco), mi sono imbattuto in un basso a sei corde, e lì è nato il pensiero: se lo accordassi per quinte, come il violoncello? Questa scelta prometteva di offrire un’estensione notevole sia nei registri gravi che acuti rispetto al violoncello elettrico, e i movimenti cordali sarebbero risultati molto più comodi, avendo una tastiera piatta e non arcuata. La decisione finale è stata di accordare da un Do basso (un semitono sopra alla sesta corda di un basso a sei corde tradizionale, o un’ottava sotto ad un normale violoncello) ad un Si acuto (un tono sopra al La del violoncello), con l’accordatura finale Do-Sol-Re-La-Mi-Si. La difficoltà è stata nella ricerca delle corde adatte, dal momento che le corde acute dovevano essere corde da chitarra non avvolte che andassero bene sulla scala a 34’ di un basso.

Dopo l’esperimento sul basso a sei corde, il risultato è stato soddisfacente, ma la tensione delle corde acute, dovuta alla lunghezza del diapason dello strumento, presentava alcuni problemi timbrici, soprattutto nei cantini che suonavano in modo quasi tagliente.

Questo ha portato alla decisione di far costruire uno strumento a scala più corta, che permettesse di avere le stesse note gravi e dei cantini più morbidi. Mi sono affidato ad Andrea Ballarin di Manne Guitar, che aveva già tra i suoi modelli il MultiBass progettato da Daniele Camarda, un basso a sei corde a scala più corta (31,5 pollici). Con lo strumento in questione la tensione delle corde non è stata più un problema, ed ha permesso a tutte le note di suonare omogeneamente.

Lo strumento monta due pick-up humbucker, ciascuno con la possibilità di passare tra le modalità serie e parallele, oltre a un piezo che cattura i suoni acustici dello strumento direttamente dalla sua cassa armonica interna; un ulteriore switch permette un taglio differente del piezo. Ogni pick-up e il piezo hanno un controllo del volume indipendente, ed è presente un controllo dei toni con uno switch per due tagli differenti della frequenza del tono.

Con queste caratteristiche, lo strumento offre una vastissima gamma di timbri, consentendo di passare da sonorità simili a un basso Fender Jazz a quelle di una chitarra acustica, dal growl profondo alle melodie e agli accordi aperti resi possibili dall’accordatura per quinte.

Con oltre cinque ottave di estensione, la possibilità di suonare accordi, melodie e groove di basso o walking bass il CelloBass si rivela uno strumento eccezionale, versatile e dalle molteplici funzionalità!