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RecensioniTrio

Sua maestà la tromba (e dintorni)

25/02/2020
Sua maestà la tromba (e dintorni)

In tempo di Top Jazz (quindi autunno, di ogni anno, risultati su Musica Jazz di gennaio) il mondo del jazz italiano si ringalluzzisce, iperproducendo dischi da proporre ai malcapitati votanti (quorum ego), che si vedono invase le cassette della posta (e i rispettivi lettori) da cose che hanno poco tempo per ascoltare e valutare, senza che la controparte (artisti, produttori, ecc.) realizzi quanto tutto ciò sia controproducente, rispetto a un ascolto più lineare, con tempi umani. Non abbiamo poi una memoria così corta da dimenticarci di un album uscito sei mesi prima, via! Comunque questo cosa genera? Che anche il tavolo (virtuale) di questa rubrica rimane invaso da troppe cose per poterle esaurire in unica soluzione, per cui ci siamo risolti a dividere le generose giacenze in due puntate, più ravvicinate del solito. La prima la riuniamo sotto l’ombrello (o minimo comun denominatore) della tromba, il secondo (fra un po’) del pianoforte. Tromba (protagonista o comprimaria) ed elettronica, nella prima tranche di dischi che incontriamo. E poi ospiti stranieri e viaggi all’estero. Lo vedremo dopo. Per ora partiamo dal nuovo album di Gabriele Mitelli (foto in basso), ragazzo promettente, che in The World Behind The Skin (We Insist!) si misura tutto solo, oltre che con la tromba (anzi cornetta), con sax soprano, voce, diavolerie varie e soprattutto elettronica, soverchiante, costruendo un prodotto ibrido, poco concludente, indigesto, ripetitivo. Veramente deludente, considerato il valore del trentenne bresciano. Che in Kinetic (Aut) è ospite del duo DST, cioè Alberto Collodel, clarinetto basso, e Simone Di Benedetto, contrabbasso, a loro volta già artefici di propri lavori interessanti. L’unione fa la forza, si dice, e in effetti il disco è notevole, fra momenti corali e voli singoli (anche in sovraincisione). Elettronica poca, sempre a gestione Mitelli, e bene così.

Fonte: Lisolachenoncera